Piero Donatini

L'ATTIMO FUGGENTE

Mostra tenuta con il Patrocinio del Comune Assessorato alla Cultura di Molinella:

11 - 19 Dicembre 2010

presso la Sala Auditorium di Molinella

Prof.ssa Gabriella Gubellini sulla postra Mostra a Molinella (11/12/2010)

Dall'11 /12 è in corso la mostra di opere del Maestro Piero Donatini.

Sono contenta ed onorata che mi abbia chiesto di presentarla, perché lo stimo molto e come artista e come uomo, ne ammiro la passione sempreverde che lo anima nel dedicarsi all'arte, il desiderio costante di cercare nuovi mezzi espressivi, di creare emozioni. L'arte è per il Maestro lo strumento affidabile, rivelatore per indagare la realtà, in cui egli stesso è immerso: una realtà urbana in cui è sempre più difficile riconoscersi, perché fondata su valori effimeri e materiali.

Ognuno vorrebbe diventare protagonista in essa, non per il bene della società, ma soltanto per una propria affermazione personale basata sul potere soprattutto economico. Tali infatti sono i modelli che recepiamo attraverso i media e, nel tentativo d’imitarli, gli individui appaiono omologati gli uni agli altri, uniti in una folla indistinguibile che si muove come una massa lavica, spesso senza meta alcuna, attraverso la natura, che permane imperturbabile ed universale con il suo ciclo vitale.

Una natura rappresentata da colori intensi, caldi, talvolta rarefatta, violata dalle esalazioni delle auto, delle industrie, ma sempre dominante a contrasto con le masse grigie ed uniformi di quegli uomini che vagano tra i grandi centri commerciali dove tutto si consuma in breve tempo e frettolosamente come le notizie riportate dalla stampa, quei giornali gratuiti distribuiti in città e che sfornano informazioni superficiali, lette e consumate nello stretto giro di un bus o di un viaggio in treno, poi buttate e dimenticate, come tutto si consuma, si butta e si dimentica oggigiorno.

L'arte di Donatini è capace di analizzare e svelare tutto ciò, di trasferire a noi quelle emozioni nate nei suoi momenti creativi, grazie anche ad una continua ricerca di una forma essenziale e di una tecnica originale ed innovativa. Ci tengo a sottolineare l’originalità del Maestro, che pur nascendo da una cultura accademica , consapevole di tecniche e contenuti tradizionali, ha sempre cercato una strada personale, nel desiderio di non essere catalogato in alcuna corrente artistica, ma di essere individuato e riconosciuto per se stesso e per il suo stile nel dipingere.

La pennellata un tempo morbida, rarefatta, sfumata, si è fatta sempre più materica: guardando, noi abbiamo la sensazione di toccare quelle superfici traslucide dai colori intensi che sembrano spaccarsi per inghiottire le masse od aprirsi per espellerle all'esterno, la struttura compositiva pare sfaldarsi e va di pari passo con ciò che avviene della nostra società; tutto nelle ultime tele si fa sempre più sintetico per arrivare il prima possibile al nucleo del contenuto e la texture (tessitura) appare più rabbiosa, energica, come dettata da una repulsione per ciò che avviene nella realtà, ma pur sempre con la speranza del recupero di quella vitalità che è insita nell'universo.